Spesso alcuni problemi, sintomi, sensazioni, stati emotivi si manifestano e vengono ripetutamente vissuti in momenti diversi.

Questi "stati" sono spesso la condensazione di ferite, abbandoni, separazioni che trovano memoria nel corpo e tramite trigger esterni e interni possono ritornare.

Questo avviene quando viviamo dei cosiddetti shock biologici che si verificano quando il corpo non ha il tempo di metabolizzare un determinato evento oppure quando ha dovuto sopportare una certa tensione per un tempo prolungato, giungendo oltre la propria soglia limite.

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Il corpo pertanto ci manda dei segnali di tutto ciò che decidiamo di non vedere, affrontare, metabolizzare, trasformare, accogliere. Il corpo non è quindi un'entità al di fuori di noi che a volte ci ostacola con un torcicollo, una distorsione, una gastrite, bensì "incarna" quella parte di noi più vera e saggia che ci mostra ciò che per noi è divenuto urgente vedere.

Attraverso le costellazioni familiari o l'ipnosi si va a individuare l'origine relazionale che ha fatto scaturire un determinato sintomo.

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L'ipnosi sviluppata da Milton Erikson è una tecnica che porta la persona a un profondo rilassamento e permette di attivare quelle risorse potenzianti (stati emotivi, azioni, sensazioni, immagini, ristrutturazioni di pensiero) che sarebbero stati funzionali nel momento dello shock e che la persona ne elicita l'uso e l'integrazione per situazioni similari prossime e future.

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Con le costellazioni familiari si ha un ulteriore obiettivo: portare armonia in quella relazione sospesa di cui il sintomo ne è voce e volto. Ma in cosa consistono le costellazioni familiari? Esse sono una metodologia di osservazione e riconciliazione sistemica familiare sviluppata dallo psicoterapeuta Bert Hellinger. Successivamente, grazie al lavoro di Gabriele Policardo, autore delle Biocostellazioni®, anche il corpo ha trovato finalmente espressione e i suo messaggi vengono così tradotti nel vissuto delle nostre relazioni e di quelle del nostro sistema familiare. 

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L'Osteopatia Emozionale consiste quindi in una seduta individuale (in genere nelle costellazioni si lavora in gruppo), dove la persona riporta la sua attenzione al suo sentire, quello depositato nel proprio corpo, per riportare, con gentilezza e rispetto dei suoi tempi, un flusso di compassione in quella relazione sospesa.

Il facilitatore della costellazione accompagna la persona in questo movimento (che si esegue letteralmente in piedi) prestandosi come rappresentante di quella relazione sospesa.

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Quando questo avviene il sintomo può anche avere un'evoluzione poiché la sua funzione di esprimere quel disagio e quel dolore viene amorevolmente adempiuta.

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Ovviamente questo lavoro non va a sostituire un percorso terapeutico o medico, bensì ne sostiene il suo decorso. E come ogni evoluzione è nel rispetto dei tempi della persona che non possono essere predefiniti o calcolati.

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A questo segue nella stessa seduta un trattamento osteopatico per rendere ancora più profonda l'integrazione del movimento interiore e accogliere con più generosità il rapporto con il proprio corpo che ci sostiene ogni giorno nel nostro percorso di vita.